Avanti Tutta – Simone Perotti

E’ venerdì. Sono da poco trascorse le 11 e mentre una miriade di persone sbuffano intrappolati nel traffico o in ufficio, lui rientra in casa dopo aver terminato di seminare nel suo orto.

Siamo nell’entroterra ligure, nella splendida Val di Vara e il lui in questione è Simone Perotti. Uno scrittore, un’amante del mare, un amico e un rivoltoso.

Un rivoltoso perché è colui che oramai da ben tre anni e mezzo ha compiuto un gesto radicale. E’ sceso dal teatrino del Mangiafuoco e ha iniziato a vivere la sua vita.

In questo suo cammino verso l’essenza dell’essere umano, lo rincontro oggi per parlare di Avanti Tutta, il saggio che va a completare la sua trilogia sulla libertà. Trilogia iniziata con Adesso Basta e continuata con il romanzo Uomini Senza Vento.

Avanti Tutta è la testimonianza che la scelta che ho fatto è percorribile… che non è utopistico vivere senza seguire lo schema lavoro-guadagno-spendo… quella che sto vivendo è un’esperienza meravigliosa… è una sensazione mistica… ora ho il tempo di fare quello che voglio… anche quello di perdere tempo…”, così mi racconta Simone della sua esistenza da uomo libero.

Il sottotitolo di Avanti Tutta è – Manifesto Per Una Rivolta Individuale – ed è proprio su questo primo punto che ci soffermiamo: “… innanzitutto parlo di rivolta e non di rivoluzione… rivolta è cambiare il proprio punto di osservazione… mettere in discussione certi clichè dati per assodati e veritieri… e poi parlo di individuale perché il cambiamento parte proprio dall’individuo, dal singolo… lo so si fa fatica a uscire da questa cultura cattolica/marxista… ma è finito il tempo dell’attesa… l’attesa che arrivi qualcuno che agisca al posto nostro… basta con il delegare… cerchiamo di colmare quella mancanza di responsabilità individuale… siamo un popolo in gamba a parlare, a vagheggiare, a chiacchierare di cambiamento… ma è giunta l’ora di passare dalle parole ai fatti… occorre agire”.

Il mettere su carta, attraverso due saggi e un romanzo, questa visione di libertà di Simone Perotti ha creato un’interessante dibattito attorno al downshifting: “… da quando ho fatto questa scelta individuale e l’ho raccontata attraverso i miei libri mi sono piacevolmente ritrovato di fronte a due situazioni… la prima è che oggi c’è una nuova consapevolezza… fino a qualche anno fa era impensabile una cosa così… lasciare il lavoro… sto incontrando sempre più persone che anch’esse hanno fatto questo passo o sono in procinto di farlo… questa è l’onda lunga del cambiamento, vuol dire uscire da una situazione di stallo… poi invece mi sono scontrato con diversi detrattori di quello che ho fatto… spesso una contrapposizione con toni molto accesi… e questo credo che sia la prova che la questione tocchi nel vivo… tutti”.

E’ molto chiaro il pensiero di Simone riguardo all’attuale situazione socio-economica mondiale: “… il sistema è fallito… siamo stati drogati per un trentennio… ci hanno fatto credere che si poteva crescere in misura esponenziale… che saremmo diventati tutti ricchi e avremmo potuto vivere nel pieno benessere consumistico… invece tutti questi proventi sono stati bruciati, cancellati da un sistema economico volutamente alterato…”.

Simone Perotti parla di tutto ciò in maniera concreta, priva di slogan accattivanti o di prese di posizioni esclusivamente ideologiche. Questa cosa colpisce, soprattutto se paragonata a come viene interpretato il cambiamento quotidianamente: “… la politica, il mondo dei media, tratta il cambiamento come delle mode… come qualcosa di folcloristico… una stramberia che qualcuno si è inventato… mentre io sto pensando a come vivere in modo diverso… a trovare un’alternativa sostenibile a ciò che ritengo finto e che non mi appartiene più… nessuno parla di cambiamento in termini di redistribuzione della ricchezza in modo diverso… di un nuovo approccio al lavoro… questi sono i temi che dovrebbero essere affrontati da governi lungimiranti e da un’informazione che informa”.

Intanto la vita di Simone scorre come un fiume in piena. Scrittura, corsi di vela e anche sculture di legno, quest’ultima una passione che oggi trova una sua espressione di fattibilità grazie alla gestione del suo tempo e che ha voluto omaggiare con una mostra a Milano insieme ad un’altra giovane artista, la pittrice Manuela Manes.

Prima di congedarmi mi viene spontaneo augurare un “buon fine settimana” a Simone. Mi accorgo immediatamente della gaffe. Simone Perotti non ha più bisogno di aspettare il fine settimana per vivere, per lui ogni giorno è un giorno di festa.

Copertina di AVANTI TUTTA di Simone Perotti, edito da Chiarelettere

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