Reportage di un viaggio tra le emozioni

Ancora una volta è stato uno straordinario viaggio. Un viaggio fatto di incontri, emozioni, spunti, riflessioni e sorrisi. Già perché comunque alla base di tutto c’era l’entusiasmo. La voglia di condividere. Il tentativo di unire attraverso un unico filo, il protagonista e coloro che erano lì ad ascoltare il suo racconto. In un vortice di positivi stimoli in grado di accendere quel senso di immedesimazione che fa si che tutti possona domandarsi “ma perché non ci provo anch’io a mettermi in gioco?“.

È la forza del racconto. È l’energia che fuoriesce da una storia quando essa è vera.

Ed è così che anche questa 3. Edizione de “Il mecenate d’anime approda a Venezia” ha fatto da palcoscenico a persone apparentemente diverse tra loro, ma tutte accomunate da due elementi: il talento e la passione. Elementi che alla fine non possono vivere in maniera disgiunta, ma che si alimentano uno con l’altro, facendo sì che ciò che sembrava impossibile diventi realtà. Una splendida realtà.

Siamo partiti con il sogno di Bruno Lancetti. Quel sogno legato alla curiosità di cosa c’è dietro al fascino di un parco divertimenti. Una passione coltivata, alimentata, arricchita a tal punto da trasformarla in una professione. Ed è così che oggi Bruno Lancetti si ritrova a lavorare per la più grande società al mondo costruttrice di montagne russe. Ed è oggi come ieri che lui non ha perso lo stupore di vedere (e provare) le nuove attrazioni che vengono realizzate, dopo lunghe e attente ricerche.

Dai parchi divertimento poi abbiamo messo le mani in pasta con il secondo incontro, quello con Maurizio Toffoli. Una storia la sua che rasenta la fiaba. Ci sono tutti gli elementi. La magia di un mestiere. La fantasia nell’interpretarlo. La gioia nel condividerlo. Ed è così che la storia del pluripremiato pizzaiolo Maurizio Toffoli ha incantato un’attenta platea. Ed è così che si è scoperto qual è l’ingrediente segreto di Maurizio: l’amore. Per ciò che fa. Per ciò che vuole trasmettere.

La terza tappa di questo viaggio è stata con una straordinaria coppia: Silvia Lelli e Roberto Masotti. Con loro, grazie a loro, abbiamo potuto rivivere un percorso professionale e umano illuminato dalla fotografia applicata alle performing arts. Musica, teatro, danza e molto altro ancora. Sono loro, Lelli e Masotti, che hanno trovato la chiave interpretativa per fissare in uno scatto fotografico quelle arti che nascono per il movimento.

A proposito d’interpretazione abbiamo continuato a parlare di linguaggi nel quarto appuntamento di questo terzo ciclo d’incontri. In quella serata il linguaggio era quello del corpo e ad accompagnarci in un suggestivo percorso fatto di emozioni, sentimenti, modalità espressive è stata Isabella Moro. Con lei, con la sua passione per la danza, con la sua professionalità legata alla danza educativa, abbiamo messo a fuoco l’importanza di essere in grado di comunicare sé stessi attraverso il proprio corpo.

Infine, giovedì 31 ottobre, abbiamo volato. In compagnia di Giancarlo Grinza, campione italiano di volo a vela, siamo saliti con la fantasia a bordo del suo aliante per compiere un volo lassù nel cielo dove l’unico rumore è il battito del proprio cuore. Un perfetto finale per un’edizione de “Il mecenate d’anime approda a Venezia” che ha saputo apportare ancora una volta una testimonianza concreta di quante persone in gamba animano questo nostro Paese. Aspetto da tenere ben presente. Per ripartire. Per accelerare un nuovo Rinascimento italiano.

Infine un grosso plauso va a chi ha permesso che questo progetto di storytelling trovasse una sua naturale trasposizione live: Alain Bullo, direttore dell’Hotel Londra Palace di Venezia, che ha pienamente colto e condiviso lo spirito di questa iniziativa e ha messo a disposizione il prestigioso salotto del Londra Palace che è stato animato dai racconti e dal pubblico di questi incontri. Ed un altro ringraziamento è indirizzato ad Elena Ferrarese, ufficio stampa dell’Hotel Londra Palace, che grazie al suo prezioso lavoro ha saputo comunicare cosa accadeva in queste, magiche, serate.

Andrea Bettini

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