“Il futuro non sono in grado di prevederlo. So solo che voglio farlo” Cesare Cacitti

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Un giorno è sul palco del TedxLecce a parlare di futuro. Il giorno prima è su i banchi di scuola. Il giorno dopo, a capire come dare concretezza e sostanza ai suoi sogni.

Cesare Cacitti, quindici anni, ha diverse passioni. Gli piace la musica. Suona il pianoforte e ha scoperto pure il clarinetto. Gli piace lo sport. Due volte alla settimana la piscina diventa la sua palestra. Gli piace stare all’aria aperta, per questo è facile incontrarlo in sella alla sua bicicletta per le strade di Dueville, il paese dove vive a pochi chilometri da Vicenza. Ma Cesare ha anche altre passioni e queste si chiamano: informatica, elettronica e stampa 3D. Per capire da dove arrivino queste ultime passioni occorre andare indietro di qualche anno.

È il 2005 e durante la festa per il suo settimo compleanno tra palloni, giochi e t-shirt, riceve pure un piccolo kit di elettronica. Per Cesare è un’immediata attrazione. Durante i festeggiamenti si apparta ed inizia subito ad appassionarsi a quello che apparentemente doveva essere un gioco in scatola, come tanti altri. Inizia a sperimentare. Soddisfa le sue curiosità studiando. Stimola il suo pensiero ragionando. Ma soprattutto fa. Costruisce, mette in pratica le cose che ha appreso. Questa sua modalità sintetizzabile in curiosità/studio/sperimentazione continuerà ad accompagnarlo anche in seguito. Tant’è che qualche anno dopo ad attirare la sua curiosità sono altri due elementi: la tecnologia open-source e i primi articoli che parlano delle stampa in 3D.

Cesare capisce che per approfondire questi temi ha bisogno di prendere maggiore dimestichezza con l’inglese. Vai su YouTube e segue i tutorial per apprendere al meglio questa lingua. Fatto questo arriva il momento del grande confronto. La nuova sfida si chiama Arduino. Si fa spedire a casa una scheda elettronica, dopodiché inizia a “giocare” come piace fare a lui con la progettazione di circuiti elettrici. Si costruisce il suo primo cubo led e poi un tavolo da lavoro, un mini CNC attraverso il quale si costruisce i pezzi per costruire la sua prima stampante 3D. È agosto del 2013. È l’inizio di un nuovo sogno.

Di questo ne parla anche in un tema a scuola, dove scrive delle sue stampanti 3D e di cosa vuole fare, la maestra gli sottolinea che questo potrà accadere solo nei suoi sogni, inconsapevole però che per Cesare i sogni sono sinonimo di progetti concreti da realizzare. Inizia a stampare porta penne, robottini, braccialetti e cover per telefonini personalizzate per gli amici. Un giorno stampa anche un piccolo pezzo di ricambio per la tenda elettrica della nonna che si era rotta. Ma soprattutto con quella prima stampante ora ne sta stampando un’altra. Perché è questo quello che vuole fare Cesare Cacitti: costruire e vendere stampanti 3D low cost in tutto il mondo.

Questo suo progetto oggi ha vinto un percorso di incubazione messo in palio dal Premio Gaetano Marzotto. Mettere a disposizione di ogni famiglia una stampante 3D a basso prezzo è qualcosa di più che una semplice idea. Cesare Cacitti è probabilmente il più giovane startupper italiano. Cesare Cacitti è probabilmente pure anche il più giovane maker italiano. Ma soprattutto Cesare Cacitti è un ragazzo di quindici anni che ha le idee molto chiare.

La madre di Cesare, Lidia Zocche, mi dice: “Con lui in casa ho il futuro che diventa presente”. Sarà per questo che quando chiedo a Cesare cosa vuole fare da grande mi risponde: “Il futuro non sono in grado di prevederlo. So solo che voglio farlo”.

Intanto è un altro pomeriggio di un autunno soleggiato nella provincia di Vicenza. Cesare prende la sua bicicletta e va a farsi un bel giro. Farà tappa anche in un’azienda di filamenti per stampa 3D, ma questo fa parte del suo quotidiano lavoro di costruzione del proprio futuro.

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